La vita è un lungo viaggio e fin qui siamo tutti d’accordo e niente di nuovo. Forse non c’è nulla di nuovo nemmeno nella metafora del treno, ma a me è piaciuta molto e ve la racconto ugualmente 🙂
Ultimamente, con tutte le dovute attenzioni, mi capita di viaggiare spesso in treno e ciò mi permette di riflettere, oltre che lavorare e leggere. 

In anticipo possiamo decidere la destinazione, la nostre meta, prenotiamo il posto e decidiamo come trascorrere il viaggio: comodo, in silenzio nel vagone preposto, nell’area business se abbiamo la necessità di lavorare in team, oppure in prima classe dove ti portano anche da mangiare – snack dolce o salato?- chiedono i bravi e mascherati hostess. 

Decidiamo la meta, decidiamo il posto, ma non possiamo decidere che ci capiterà durante il tragitto. Ci saranno dei compagni di viaggio che staranno con noi fino al capolinea, chi invece starà con noi poche fermate, chi invece speriamo si fermi e ci sorprende, scendendo in anticipo lasciando il posto vuoto.

E come nella vita, ognuno ha la sua destinazione, ognuno ha la sua meta, non sempre coincide con la nostra, ci sono persone che stanno con noi solo qualche fermata e poi scendono, chi prosegue di più il percorso, chi sale alle ultime fermate e arriva con noi a destinazione. Non ci possiamo fare nulla.

Quello che noi possiamo scegliere è come vivere il viaggio, come trascorrerlo, meglio mettersi comodi, goderci tutto quello che ci può dare, consapevoli che le persone sono libere di scendere dal nostro “treno della vita”, quello era il loro viaggio non il nostro.

L’importante è restare nella gioia dell’incontro e semmai si dovesse restare male, facciamo come si raccomanda il mio maestro di Yoga: beffati del dolore con un sorriso 🙂

Simone