Perchè c’è ritrosia nella formazione? Perchè molte aziende ancora non lo considerano come valore aggiunto, indispensabile per affrontare nuove sfide e non la mettono nemmeno a budget? Perchè molti dipendenti sono ancora reticenti nell’attuare nuove modalità di lavoro rendendole più consone al mondo del lavoro attuale? 

Molte aziende hanno paura di mettere in discussione le proprie credenze, “abbiamo sempre fatto cosi” è la frase emblema del NON cambiamento che evidenzia la paura d’intaccare un sistema che si fonda su idee e procedure attempate. Questo è sbagliato a priori?
No, assolutamente, quello che è sbagliato a priori è agire senza intelletto (che differenzia gli essere umani nella loro evoluzione) e non mettere in discussione ciò che è sempre andato bene e che può essere migliorato per rispondere alle nuove esigenze e alla nuova customer experience. 

Le credenze portano a vedere il mondo con lenti forgiate dalle esperienze precedenti minimizzando le informazioni che non corrispondono a tali credenze. Viene chiamato pregiudizio o, come lo definiscono gli psicologici, sono BIAS COGNITIVI (1974 Daniel Kahneman psicologo israeliano premio nobel per l’economia; ne descrive la scoperta nel libro di grande successo “pensieri lenti e veloci”).

In ogni cambiamento ci sono vincitori e vinti e questi ultimi sono incentivati a resistergli, a vedere il mondo attraverso filtri che mostrano il cambiamento sotto la luce meno positiva.
La formazione in azienda crea cultura che, basandosi sulla tradizione, mette in discussione, sperimenta, crea, impara a migliorare dagli errori con nuove prove generando costantemente nuove credenze. Crea, inoltre, persone spinte da una motivazione intrinseca, soddisfatte del loro lavoro e del loro impegno e che considerano l’apprendimento un vero investimento.

Un vecchio adagio dice: ”non puoi insegnare giochi nuovi ad un cane vecchio”. Questo vuol dire che:

  1. Mantieni una struttura dinamica basata sull’apprendimento continuo con “cani giovani” e “cani vecchi” meglio ancora se di diversa razza, per favorire la contaminazione culturale.
  2. Se è vero che ai cani vecchi non puoi insegnare giochi nuovi, puoi sempre far insegnare dai “cani vecchi” i giochi che conoscono ai “cani nuovi”. In questo le Academy aziendali, se gestite bene, sono il giusto connettore.

Covid o no Covid, poco cambia, le aziende oggi devono essere basate sull’apprendimento, agevolando progetti di crescita individuali, incentivando il talento portando all’interno dell’impresa nuove credenze e nuove convinzioni.
Sono le persone che fanno la differenza, la loro qualità, preparazione e motivazione, si riflettono diventando espressione dell’azienda, generandone o meno la continuità.

Impariamo ad imparare consapevoli che l’apprendimento è un investimento!

Simone