Questa mattina ho avuto l’onore e il privilegio di conoscere il presidente di Confindustria e del Sassuolo calcio, Dott. Giorgio Squinzi.

Il dott. Squinzi, presente all’inaugurazione di un nuovo stabilimento di una grande gruppo friulano, ha tenuto un discorso di poche parole, semplice, profondo ma decisamente efficace.
Sono state musica per le mie orecchie: gioco di squadra, condivisione dei valori, coraggio e famiglia queste sono state le corde toccate dal presidente. E non solo. Anche gli altri relatori, imprenditori e politici, hanno più o meno proseguito sullo stesso tema.

Avevo il terrore di sentirmi snocciolare numeri su numeri negativi, critiche alle istituzioni, critiche alla politica, invece NO. Finalmente un discorso incentrato su valori veri che vanno al di là del business. E invece…

…Il gioco di squadra sia nello sport come nel lavoro, ancor di più in un mercato così fortemente modificato, è imprescindibile per il successo. Ognuno con le proprie possibilità, ognuno con le proprie idee, ognuno con le proprie singolarità verso un obiettivo comune. Dipendenti e non.
Sono stati esortati i dipendenti a dare maggior contributo agli imprenditori portando nuove idee, sempre di più c’è bisogno di tutti senza distinzione di grado. E’ qui che c’è la condivisione dei valori, “siamo tutti sulla stessa barca”. Il coraggio di provare nuove strade, di buttarsi con nuovi investimenti, andare oltre al nostro solito modus operandi. Facciamo cose nuove mettiamoci in gioco! Questo in sintesi alcuni passaggi dell’intervento.

A fine simposio ho avuto il piacere di intrattenermi prima con la signora Adriana, moglie di Giorgio, con la quale ho scambiato davvero parole piacevoli.
Anche lei, presente in azienda nel settore marketing, oltre che mamma e nonna.
Molto attiva nell’affiancare il marito nell’attività pubblica e nelle molteplice attività collaterali del gruppo Mapei, che vanno dallo sport all’opera.
Dopodiché, prima di fare rientro in elicottero verso casa, ho donato il libro che ho scritto insieme a Pino, ai signori Squinzi e come prima battuta Giorgio mi ha detto sorridendo : “dopo un 7a0 ci serve proprio” (In riferimento alla sconfitta subita con l’Inter domenica scorsa) e ha aggiunto, con molta serenità e pacatezza: “un risultato negativo ci sta, non si mette in discussione il lavoro di mesi per degli episodi”. Abbiamo inoltre approfondito alcuni aspetti di cultura sportiva a lui molto cari.

Cosa mi porto a casa?
Mi porto a casa una bellissima esperienza. Una convinzione maggiore di quanto sia il mondo dello sport, che quello del business si accomunino e di quanto, in entrambi i casi, ci sia la necessità di valori forti e radicati per ottenere risultati duraturi nel tempo.
Mi porto a casa la visione di un grande imprenditore, che ha sorpreso tutti per la sua pacatezza, per la sua umanità, per la sua naturalezza, per la sua semplicità.
Basta persone costruite, basta imprenditori che fanno soldi alle spalle dei dipendenti, basta dipendenti che sfruttano l’azienda con false malattie!
Ora abbiamo bisogno di persone vere, genuine, pure. Abbiamo bisogno di valori. In tutti i campi. In tutti i settori.

Simone

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