Sto rientrando dopo 3  giorni meravigliosi, ricchi di conoscenze nuove, di persone appassionate dello sport e professionisti esemplari che dedicano anche il loro tempo libero al fine di fornire sempre più precise tabelle di allenamento ai propri atleti. Venerdì ero a Modena, nel tempio del volley italiano, con il mio amico Antonio allenatore della LIU-JO squadra di A1 femminile costruita per vincere il titolo italiano. Sabato e Domenica invece, eravamo alla Fitarco di Perugia per tenere un corso di aggiornamento sulla preparazione fisica e sull’allenamento mentale e qui faccio i complimenti ai corsisti per la loro meravigliosa partecipazione.

Nel ribadire quanto sia importante l’allenamento della mente oltre che a quello del fisico, ho portato l’attenzione su “l’importanza delle parole”! Le parole non sono solo quelle che pronunciamo “a voce alta” ma sono anche quelle che riempiono i nostri dialoghi interni prima, dopo e durante le gare.

Oggi vi parlerò del linguaggio “a voce alta” che per un allenatore dev’essere il più possibile positivo, chiaro e senza negazioni. Il nostro cervello lavora per immagini e quindi NON riesce a crearsi immagini negative; esempio: “Per qualificarci al prossimo turno non dobbiamo perdere”, la nostra attenzione andrà al perdere per cui io già mi predispongo alla sconfitta. Diversamente sarebbe dire : “per passare al prossimo turno è sufficiente fare un risultato utile” , in questo caso l’attenzione viene incentrata sul risultato utile, positivo mentre la parola sufficiente mi da l’idea di una cosa assolutamente raggiungibile.

Torneremo su questo importante argomento, nel frattempo ti invito a prestare attenzione alle tue parole e cerca il più possibile di porre domande potenzianti!!!

Simone